La storia di Dotty
Dotty è arrivata all’età di tre anni nel giugno del 2006 insieme all’anziana madre Sara, a seguito di un sequestro ad un noto circo italiano.
Le tigri sono giunte a Monte Adone la notte del 17 giugno 2006, con non pochi intralci creati dalla famiglia dei circensi.
Da una primissima valutazione dei due animali, risultò evidente che una vita all’interno dei pochi metri quadrati del carrozzone non aveva permesso un corretto sviluppo dell’apparato muscolo-scheletrico; dalle stesse dichiarazioni ricevute dagli addetti del circo si evinse che pure l’alimentazione non era stata certo ottimale: carne macinata, uova, latte e ali di pollo.
Sara, l’esemplare più anziano, era quella che maggiormente aveva risentito di questo tipo di detenzione, ma entrambi gli animali, all’arrivo, manifestavano un’eccessiva magrezza, giustificata anche dalla presenza di numerosi parassiti intestinali.
La struttura approntata per loro, di oltre 300 mq, è immersa nel verde, è suddivisibile in quattro zone ed è stata dotata di due ricoveri e di un’ampia vasca di acqua dove può immergersi.
Come ci aspettavamo, viste le numerose esperienze con animali provenienti da situazioni analoghe, entrambe le tigri – nel primo periodo trascorso al Centro – non hanno sfruttato tutto lo spazio a loro disposizione, continuando infatti a muoversi solo in una piccola area, come se il condizionamento dato dal vivere per anni in uno spazio così ristretto e inadeguato impedisse loro di poter apprezzare una vita più dignitosa.
Nel tempo, con nostra grande soddisfazione, abbiamo potuto apprezzare i miglioramenti delle condizioni psico-fisiche di entrambe ma soprattutto di Dotty: abbiamo instaurato con lei un rapporto di affetto e fiducia e poterla vedere riacquistare molti comportamenti tipici della sua specie è una grande conferma a quanto ogni giorno facciamo per tutti gli animali che ci vengono affidati.
La nostra è una “missione” ricca delle straordinarie emozioni che gli animali ci regalano ogni giorno ma, talvolta, anche di momenti di grande sconforto.
Ed è quello che abbiamo provato quando Dotty, a fine marzo 2018, ha mostrato un improvviso malessere, dimostrando meno interesse del solito per il cibo e apparendo più abbattuta e poco reattiva agli stimoli.
Dopo due giorni di monitoraggio costante, il malessere di Dotty è andato peggiorando e pertanto si è deciso di procedere con una sedazione per poter effettuare alcuni approfondimenti diagnostici.
I veterinari hanno scelto di effettuare in primis gli esami del sangue, un’ecografia e una TAC, effettuate presso la Clinica Veterinaria dell’Orologio di Sasso Marconi (BO).
A seguito delle prime indagini, è stata subito evidenziata una massa tumorale nel torace che avvolgeva e comprimeva l’esofago e alcune metastasi pleuriche che le hanno portato un versamento nel torace.
In attesa di una diagnosi certa è stata fatta una toracentesi, ovvero è stato tolto il liquido che causava una notevole difficoltà respiratoria.
Una volta tornata al Centro, Dotty è stata tenuta sotto stretta osservazione tutta la notte, i veterinari hanno prescritto diverse terapie di sostegno e la mattina successiva è stata riportata nella sua struttura.
I giorni che sono seguiti sono stati più sereni, Dotty infatti ha ripreso ad essere più attiva e reattiva ma continuava a permanere una evidente difficoltà al momento del pasto.
Proprio per questo motivo in quei giorni è stata accudita con grandissima premura da tutti noi: abbiamo scelto per lei il cibo che più le piaceva e lo abbiamo preparato sempre in piccoli pezzi per aiutarla a mangiarlo.
Purtroppo l’esito dei campioni prelevati, arrivato pochi giorni dopo, non ha lasciato molte speranze.
Si trattava infatti di un sarcoma ad uno stadio molto avanzato e la diagnosi aveva una prognosi infausta.
Il Centro collabora con alcune strutture veterinarie che sono un’eccellenza in Italia e questo ci da molta sicurezza anche in momenti così difficili.
Sono state valutate le eventuali possibilità chirurgiche e terapeutiche specifiche ma il personale veterinario, in totale accordo con il resto del nostro staff, ha ritenuto che non fosse assolutamente opportuno intervenire perché qualsiasi trattamento, comunque necessariamente molto invasivo, non sarebbe stato risolutivo ma avrebbe soltanto prolungato il suo stato di sofferenza.
Abbiamo continuato a monitorare Dotty giorno e notte; ha mantenuto le proprie funzioni organiche, si muoveva all’interno della sua struttura ed interagiva con gli altri esemplari presenti nelle strutture adiacenti, senza difficoltà respiratorie ma manifestando grande difficoltà durante il pasto e al momento del transito del cibo.
All’inizio di aprile 2018 la situazione è decisamente peggiorata, Dotty ha smesso completamente di mangiare ed era manifesta la sofferenza che provava, così, nel dolore e nello sconforto generale di tutti noi ma nel pieno rispetto del suo benessere, i veterinari hanno deciso per l’eutanasia.
Ancora una volta siamo consapevoli di quale sia il privilegio di poterci occupare di queste straordinarie creature, garantendo loro rispetto e benessere ma, nello stesso tempo, siamo anche consapevoli di non poter venire meno all’onere di accompagnarli fino alla fine.
Il legame che negli anni si crea con ognuno di loro è fortissimo, almeno quanto il dolore che proviamo quando ci lasciano.
Ma, come diciamo sempre, questo è il tacito patto che chi porta avanti attività come la nostra deve accettare: quando non è più possibile fare altro, il nostro compito è quello di rimanere loro accanto.
Ogni volta, il grande dolore iniziale lascia piano piano il posto alla gratitudine per avere avuto la possibilità di condividere un tratto del nostro percorso con loro, occupandocene e assistendoli con tutto l’amore che meritano.
Ciao Dotty…