La storia di Cecco e Spartaco
Spartaco e Cecco sono due cuccioli di lupo recuperati gravemente feriti nell’estate 2013. Il Centro si è occupato delle delicate e impegnative fasi di cura e riabilitazione. Nella primavera 2014 Spartaco e Cecco sono tornati in libertà.
Spartaco
All’inizio del mese di agosto 2013 sul ciglio di una strada nella Provincia di Rimini è stato trovato un cucciolo di lupo di circa 3 mesi in fin di vita.
Il cucciolo inizialmente è stato ricoverato in una clinica veterinaria dove, in poco tempo, tutti i medici hanno perso le speranze per le sue gravi condizioni: a causa di un serio trauma cranico era in uno stato sub comatoso, fortemente sotto peso, con una grave anemia e una rogna in stadio avanzato diffusa su tutto il corpo, completamente ricoperto da croste.
Il Centro ha offerto il proprio aiuto alla Provincia di Rimini e il 9 agosto ha recuperato il cucciolo. E’ stato necessario supportarlo immediatamente con una trasfusione di sangue e per le prime giornate tenerlo sotto stretta osservazione in terapia intensiva.
Dopo alcuni giorni il cucciolo, al quale viene dato il nome Spartaco, inizia a rispondere alle terapie mostrando una netta ripresa generale, ma, di pari passo, risulta evidente che è cieco.
Dopo due visite oculistiche che hanno escluso specifiche patologie, si comprende che il problema è certamente riconducibile al trauma cranico.
Le esperienze di riabilitazione di cuccioli di lupo in cattività non sono molte e il Centro, anche grazie alla preziosa collaborazione con il Wolf Apennine Center, ha preso contatto con altre realtà a livello internazionale per potersi confrontare su possibili prospettive e comprendere quale potesse essere il futuro di Spartaco.
Anche in assenza di certezze in tal senso, sin dal suo arrivo, si è comunque scelto di limitare al minimo necessario il contatto del cucciolo con l’uomo.
Cecco
Un mese dopo, nel settembre 2013, analogamente a quanto accaduto per Spartaco, il Centro offre il proprio supporto alla Provincia di Arezzo.
I primi di settembre, infatti, viene investito un altro cucciolo di lupo, di circa 5 mesi, ritrovato alcuni giorni dopo l’incidente allo stremo delle forze, con due zampe fratturate, una grave rogna e diverse ferite su tutto il corpo.
Il branco di origine di questo cucciolo ha continuato ad alimentarlo anche quando lui non è più stato in grado di seguirlo; sul luogo del ritrovamento, infatti, vi erano diversi resti del cibo lasciati dal branco. Non deve stupire un comportamento di accudimento come questo che nel lupo rappresenta un comportamento sociale del tutto naturale che fa parte dell’etologia della specie.
Anche questo cucciolo, che viene chiamato Cecco (diminutivo di Francesco), trascorre le prime 48 ore in una clinica veterinaria dove vengono effettuati i primi accertamenti e garantite le prime cure; il Centro recupera Cecco il 5 settembre 2013 e lo trasferisce presso le proprie strutture.
Cecco ha una grave anemia e una gravissima infezione, pertanto, prima di sottoporlo ad un eventuale intervento ortopedico, i veterinari del Centro decidono di stabilizzarlo tenendolo in terapia intensiva e sotto stretta osservazione.
L’arrivo di Cecco, nonostante le sue gravi condizioni, rappresenta un tassello fondamentale per la storia di entrambi che potrebbero avere ora la possibilità di crescere insieme durante il periodo di cura e riabilitazione. Per il lupo, infatti, il primo anno di vita è determinante per l’apprendimento e lo sviluppo del comportamento sociale, che si definisce anche attraverso il gioco e la relazione tra pari età.
Le cure
Una settimana dopo l’arrivo di Cecco, i due cuccioli vengono portati all’Ospedale veterinario San Michele (LO) per effettuare i necessari accertamenti diagnostici.
Spartaco viene sottoposto ad una risonanza magnetica per indagare le possibili cause della sua cecità e Cecco viene visitato dall’ortopedico che decide di effettuare alcune radiografie.
L’esito della risonanza magnetica di Spartaco, come ci si aspettava, evidenziava un’emorragia cerebrale che comprimeva la corteccia visiva; il veterinario ha impostato una specifica terapia spiegando come però non vi fosse la certezza di un totale recupero della vista. Dalla visita ortopedica e dalle radiografie di Cecco, il veterinario ha potuto confermare una frattura dell’ulna e del carpo della zampa anteriore, mentre la zampa posteriore, che riportava una grave frattura del collo del femore e che era inizialmente fredda e insensibile, grazie alle cure specifiche e alle terapie mirate, in una sola settimana era notevolmente migliorata.
Il veterinario non ha ritenuto opportuno intervenire chirurgicamente su nessuna delle fratture e, vista la giovanissima età dell’animale, ha deciso di steccare soltanto l’arto anteriore.
Una volta rientrati al Centro, Spartaco e Cecco sono stati trasferiti nella stessa struttura di degenza affinché potessero conoscersi e socializzare.
Giorno dopo giorno l’iniziale cautela dei due cuccioli, come auspicato, si è trasformato in uno stretto legame fraterno che si è rivelato fondamentale per il loro benessere e, quindi, per il loro pieno recupero, sia fisico che comportamentale.
Con il trascorrere dei giorni la vista di Spartaco è migliorata e Cecco ha iniziato a muoversi sempre meglio. Le videocamere di sorveglianza permettevano di valutare i progressi dei due cuccioli, controllandoli senza disturbarli.
Nell’arco di un mese la zampa posteriore di Cecco è migliorata con rapidità, oltre ogni aspettativa, mentre quella anteriore necessitava di un delicato intervento ortopedico per un pieno recupero della funzionalità.
Nel mese di novembre 2013 Spartaco è stato sottoposto ad una risonanza magnetica di controllo che, con grande soddisfazione e sollievo di tutti, ha mostrato un completo riassorbimento dell’emorragia cerebrale.
La riabilitazione ed il rilascio in natura
Dopo questi primi impegnativi mesi di cura, il 17 dicembre 2013 finalmente i due giovani lupi vengono sono stati trasferiti nel recinto di riabilitazione dove, grazie alle videocamere di sorveglianza, è stato possibile seguire non solo i loro progressi, ma anche osservare le loro interazioni e la definizione di tutta una varietà di comportamenti tipici della specie, che via via si sono sviluppati, anche grazie alla scelta di nutrirli esclusivamente con animali selvatici deceduti a seguito di incidenti stradali (cervi, daini, caprioli, cinghiali).
L’ultimo passo per il pieno recupero di Cecco è stata la rimozione della placca alla zampa anteriore. Dopo due mesi nel recinto i veterinari hanno deciso che era giunto il momento di operarlo. Ci sono volute più di due settimane di cure e riposo forzato prima che Cecco potesse tornare nel recinto con Spartaco.
Raramente i lupi ritrovati ancora cuccioli vengono reimmessi in natura dopo un periodo di cattività.
Nonostante ciò, sin dal loro arrivo, ogni singolo sforzo è stato mirato a riabilitarli nel totale rispetto della loro selvaticità e con l’unico obiettivo di poterli vedere liberi.
Quella di Spartaco e Cecco è una storia unica.
Il progetto che ha portato alla loro liberazione è nato dalla proficua collaborazione del Centro con la Provincia di Arezzo, la Provincia di Rimini, con il supporto tecnico del Wolf Apennine Center e grazie alla supervisione scientifica di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
Dopo circa nove mesi dal loro arrivo, per Spartaco e Cecco è giunto il momento di ritrovare la libertà. La decisione di liberarli è stata presa in accordo con tutte le istituzioni competenti e confidiamo che in futuro rappresenti un esempio da seguire.
I due lupi sono stati dotati di radiocollare satellitare GPS – GSM, dotato di meccanismo drop off(sganciamento automatico dopo un periodo stabilito), per monitorare i loro spostamenti e per documentare la loro capacità di sopravvivenza in natura.
La libertà
Spartaco e Cecco, all’inizio del mese di maggio 2014, sono stati liberati insieme in un luogo isolato dell’Appennino tosco-romagnolo.
Sui radiocollari sono state fissate due speciali micro camere destinate a sganciarsi poche ore dopo il rilascio: per la prima volta al mondo, questo ci ha permesso di vedere la libertà attraverso gli occhi del lupo.
Poco tempo dopo il loro rilascio, Spartaco purtroppo è stato investito da un’auto in un luogo isolato, lungo una strada sterrata.
La morte inaspettata e precoce di Spartaco è stata per tutti un duro colpo; gli incidenti stradali sono ad oggi una delle principali cause di morte degli animali selvatici e ciò che è successo a Spartaco è ciò che accade a tantissimi lupi.
Nonostante ciò il Centro crede sia doveroso continuare ad impegnarsi per offrire ad animali come Spartaco e Cecco una seconda possibilità, soprattutto quando è l’uomo la causa di questi incidenti.
Questa esperienza fatta di iniziali preoccupazioni, numerose incertezze, ricerche mirate, incontri importanti, nuove sinergie e solide collaborazioni, è stata per tutti noi un’emozione unica e sicuramente le parole non bastano a descrivere appieno tutto quello che la cura e la riabilitazione di questi due lupi ha significato per noi.
Speriamo che le immagini di questo documentario vi restituiscano anche solo in piccola parte quello che abbiamo vissuto in questi nove mesi.
Il lupo Cecco corre ancora…
E solo nei primi tre mesi di libertà ha percorso oltre 300 km.
Cecco è diventato il lupo che è oggi anche grazie alla presenza di Spartaco durante tutto il periodo della loro riabilitazione.
E ci piace pensare che Cecco stia correndo anche per lui.
Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo importante progetto e in particolare a Giusi Santoro e Andrea Dalpian di PopCult che ha permesso di raccontare attraverso le immagini la storia di Spartaco e Cecco.
Guarda il video di Cecco e Spartaco
Un sentito ringraziamento va ad ALMO NATURE per aver creduto in questo progetto e per la donazione che ha consentito di completare le strutture di Just Freedom.
Il lupo Cecco, dopo la liberazione avvenuta nel maggio 2014, ha mostrato subito un comportamento di esplorazione del territorio circostante l’area di liberazione. In seguito, durante tutto il periodo estivo fino all’inizio dell’autunno (da giugno ad inizio ottobre), ha frequentato con regolarità un’area abbastanza limitata (circa 20 km2) a nord della provincia di Arezzo.
A partire da dicembre 2014, Cecco ha iniziato un classico movimento di “dispersal”, un movimento a lungo raggio, un comportamento tipico dei giovani lupi in cerca di un una compagna e di territorio libero da altri nuclei familiari per formare un proprio branco.
In circa due mesi Cecco ha compiuto uno spostamento di più di 500 km che lo ha portato in un’altra regione (Marche). Tramite alcuni sopralluoghi alle localizzazioni satellitari grazie alla collaborazione con il Wolf Apennine Center, è stato constatato che Cecco, come tutti i lupi, sia molto opportunista (ecologicamente plastico), riuscendo a procurarsi diverse fonti di cibo senza problemi e, grazie ad una foto-trappola, si è potuto valutare anche l’aspetto di Cecco, che nel mese di settembre 2014, appariva in buonissimo stato di salute.