Mirco, Storia di un lupo…ibrido
Alla fine del mese di febbraio 2015 gli operatori del Centro Tutela Fauna Monte Adone sono stati contattati da un privato cittadino per il recupero di un presunto lupo rinvenuto in difficoltà nelle acque di un canale nel comune di Marzabotto (BO).
L’animale è stato messo in salvo grazie all’intervento tempestivo e insostituibile dei Vigili del Fuoco che, insieme al cittadino, lo hanno tratto al sicuro sulla riva.
Il lupo, stremato e con un’evidente vecchia e profonda ferita al muso, è stato ricoverato al Centro Monte Adone, all’interno della struttura Just Freedom realizzata nell’ambito del Progetto Lupo Monte Adone, grazie alla donazione dell’azienda Almo Nature e finalizzata alla riabilitazione dei lupi trovati feriti o in difficoltà.
Ma l’aspetto del lupo, un maschio adulto, molto scuro e con particolari focature, ha subito colpito gli operatori del Centro che hanno contattato i tecnici del Wolf Apennine Center, attualmente impegnati nel progetto Life M.I.R.CO – lupo (“Strategies to minimize the impact of free ranging dogs on wolf conservation in Italy”) un progetto europeo che mira a ridurre l’impatto del randagismo canino sulla conservazione del lupo occupandosi in particolare degli ibridi.
Il Progetto, infatti, mira ad impegnarsi nella riduzione del numero di ibridi presenti sul territorio attraverso la loro sterilizzazione, garantendo comunque i normali meccanismi ormonali degli esemplari operati e il loro rapido ritorno in natura.
L’aspetto di Mirco ha fatto subito ritenere possibile la sua classificazione come lupo ibrido introgresso ovvero il suo patrimonio genetico è “inquinato” da una parentela lontana con il cane domestico; per questo motivo, in virtù anche degli ottimi rapporti di collaborazione esistenti con il W.A.C., il lupo Mirco – W1873 – è stato inserito nel Progetto Life M.I.R.CO – lupo del quale il Parco nazionale dell’Appennino tosco – emiliano è beneficiario.
L’ibridazione tra lupo e cane porta alla nascita di esemplari ibridi che a loro volta si incrociano in natura con altri lupi. Nascono così animali che vengono definiti dalla scienza lupi “introgressi”, cioè imparentati, in genere da parte di padre, con il cane domestico e questa anomalia genetica può riflettersi nelle colorazioni del mantello, non più tipiche del lupo ma sicuramente di alcune razze di cane.
Al Centro Monte Adone Mirco ha ricevuto le cure e le terapie necessarie ed è stato sterilizzato grazie ad un breve intervento di vasectomia.
Attualmente gli esemplari di lupo ibridi e ibridi introgressi rinvenuti o catturati sul territorio nazionale sono oggetto di due soluzioni gestionali: da un lato vengono tenuti a vita in cattività in strutture autorizzate, dall’altro vengono sterilizzati e rilasciati in natura, come previsto dal Progetto Life M.I.R.CO, unico al momento in Italia ad optare per questa scelta garantendo così il ritorno a vita libera degli animali.
Come Centro ci sentiamo di sposare questa seconda soluzione, in linea con le nostre finalità e a nostro avviso maggiormente rispettosa del benessere e della natura di questi animali che a tutti gli effetti si sentono e si comportano come selvatici.
Nel mese di marzo 2015 il lupo Mirco è tornato in libertà dotato di un radiocollare GPS applicato dai tecnici del WAC; il monitoraggio di Mirco permetterà di approfondire le conoscenze sull’ibridazione e sulla biologia di questi esemplari.
Esperienze internazionali e le prime esperienze italiane seguite dal Wolf Apennine Center, hanno dimostrato il normale ritorno in natura degli esemplari sterilizzati, i quali continuano ad occupare il proprio posto all’interno del branco e a seguire i normali ritmi biologici.
L’unica differenza con gli esemplari non sterilizzati risiede nell’impossibilità di produrre prole fertile a sua volta portatrice di elementi di origine canina nel proprio DNA.
Ad oggi non ci sono evidenze di comportamenti confidenti nei confronti dell’uomo rispetto al lupo.
Guarda il video sulla storia di Mirco, dal suo arrivo al Centro alla liberazione!