La storia delle Bertucce

Il commercio illegale delle Bertucce è purtroppo ancora una triste realtà.

Centinaia di piccoli ogni anno vengono catturati in natura da bracconieri che li vendono nei mercati locali. Questi giovanissimi primati vengono da un lato sfruttati per scattare foto ricordo con i turisti, dall’altro vengono invece contrabbandati attraverso la Spagna per tutta l’Europa come animali domestici.

La situazione della popolazione naturale di Bertucce è molto critica: la densità infatti si è ridotta drasticamente negli ultimi 30 anni: ci sono 3.500-5.000 individui in Marocco e meno di 2.000 in Algeria e purtroppo questa cifra continua a diminuire in modo allarmante perché ci sono ancora troppi acquirenti.

La mentalità tra gli abitanti di Marocco e Algeria fortunatamente però sta cambiando: sempre di più infatti si sta comprendendo l’importanza di proteggere le Bertucce quale ricchezza sociale, economica e culturale per i loro paesi.

George e Mildred

George e Mildred sono stati i primi due esemplari affidati al Centro, nel lontano marzo del 2001, dopo essere stati sequestrati dal Corpo Forestale dello Stato presso la dogana di Milano Malpensa per importazione illecita.

George

Fortunatamente i due piccoli primati hanno sempre vissuto insieme, anche nei momenti più difficili della loro vita, e hanno quindi sempre potuto contare l’uno sull’appoggio dell’altra, instaurando così un forte legame sociale. Questo legame così speciale li ha sempre uniti fortemente e ha sicuramente contribuito nel tempo a dare ad entrambi un saldo equilibrio psicofisico che li ha resi una delle coppie caratterialmente più stabili.

Purtroppo però, a primavera 2016, Mildred ha mostrato un improvviso malessere: sono stati immediatamente programmati una serie di controlli ed esami clinici che hanno mostrato un’epatopatia cronica per la quale i veterinari hanno predisposto specifiche terapie e integrazioni quotidiane di sostegno.

Questo quadro clinico ci ha subito fatto capire che Mildred non avrebbe avuto una lunga aspettativa di vita.

Infatti, all’inizio del mese di settembre 2016 Mildred ci ha lasciati; George per le prime settimane dopo la sua morte ha risentito molto della mancanza della sua compagna, ma fortunatamente, al Centro è arrivata anche Maya….

Guarda il video di Maya….

A marzo 2024, all’età di 25 anni, anche il nostro George ci ha lasciati. George era molto anziano e nelle ultime settimane ha iniziato a mostrare difficoltà ad alimentarsi e ad arrampicarsi. Dopo i consueti accertamenti, anche nel suo caso, è stata riscontrata un’insufficienza epatica per la quale i veterinari hanno predisposto diverse terapie e cure di sostegno. George con la sua imperturbabilità è stato per anni un’istituzione e lascerà davvero un grande vuoto. 

Bertino

Nel maggio del 2002 è poi arrivato Bertino, un cucciolo di circa sei mesi, trovato vicino a Reggio Emilia; in questi casi le due ipotesi più probabili sono che l’animale sia scappato al suo “proprietario” oppure che sia stato abbandonato da parte dello stesso.

E’ doveroso precisare che, come citato sopra, tutti i piccoli primati sono inseriti all’interno della lista degli animali pericolosi, quegli animali cioè che possono costituire pericolo per la salute e l’incolumità pubblica, per i quali quindi è proibita la detenzione.

L’applicazione della legislazione vigente fa si che spesso molti di questi esemplari, la cui detenzione è appunto illegale, vengano abbandonati sul territorio, una volta venuti meno i motivi e le possibilità del loro sfruttamento. Dopo un opportuno periodo di adattamento, Bertino condivide la struttura con una femmina, Camilla.

Dopo un lungo e delicato periodo di adattamento, durato circa 5 mesi, nell’ottobre 2014 Bertino e Camilla, hanno “adottato” i giovanissimi Pongo e Lola con i quali si sono subito perfettamente integrati.

Ad agosto 2020 purtroppo Bertino ha avuto un improvviso malessere a causa di una trombosi intestinale. Nonostante un intervento chirurgico d’urgenza, le cure e la terapia intensiva purtroppo Bertino non ce l’ha fatta.

Camilla

Camilla è giunta al Centro nel settembre del 2002 dopo esserci stata affidata dal Corpo Forestale dello Stato di Firenze.

Camilla era stata trovata abbandonata in Toscana e, dopo un affidamento temporaneo al C.R.A.S.E. di Semproniano gestito dal Wwf, è stata trasferita al nostro Centro dove ospitavamo un esemplare maschio solo, Bertino. Dopo il consueto e necessario periodo di adattamento, Camilla è stata inserita nell’area in cui vive Bertino.

Nell’agosto 2015, ormai anziana, Camilla ci ha lasciati.

Filippo

A marzo del 2004 è arrivato Filippo, un giovane maschio di circa sei mesi d’età.

Filippo e Martina

Filippo è stato trovato abbandonato a Punta Marina, in Romagna. Anche per lui, così come per Bertino, si è subito pensato che potesse essere scappato al suo “proprietario” oppure che fosse stato abbandonato da parte dello stesso.

Vista però la zona di ritrovamento è facile pensare che Filippo sia stato utilizzato per le foto-ricordo sulla spiaggia, un fenomeno al quale oggi non assistiamo più ma che ha rappresentato fino ad alcuni anni fa una vera e propria piaga: fotografi senza scrupoli acquistavano cuccioli di varie specie (leoni, tigri, piccoli primati) e, durante la stagione estiva e il conseguente affollamento di turisti sui nostri litorali, li portavano in spiaggia per realizzare e vendere foto-ricordo con i bambini. Alla fine della stagione questi animali, divenuti ormai grandi, venivano soppressi, venduti o abbandonati.

Filippo è cresciuto e, dopo un delicato periodo di adattamento, condivide la struttura che lo ospita con l’esuberante Martina.

Nell’estate 2020 purtroppo Filippo ci ha lasciati e da qual momento Martina, attraverso la rete, ha iniziato a mostrare un grande interesse per Lola.

Martina

Martina è figlia di altre due bertucce presenti al Centro, George e Mildred, giunte nel marzo 2001 dopo essere state sequestrate dal Corpo Forestale dello Stato presso la dogana di Milano Malpensa per importazione illecita.

Martina è uno dei rarissimi casi di nascite al Centro; la nostra struttura, infatti, è contraria alla nascita in cattività di cuccioli che non hanno nessuna possibilità di essere reintrodotti in natura.

Per evitare le nascite, pertanto, quando sono presenti coppie di animali che condividono la stessa struttura, viene eseguita sugli esemplari maschi la “vasectomia”, un tipo di sterilizzazione meno invasiva che garantisce comunque all’animale una normale vita e attività di coppia.

Per eseguire questo intervento chiaramente dobbiamo sempre chiedere un permesso specifico alla Commissione Scientifica perché è un intervento su animali confiscati, di proprietà dello Stato; nel caso di George e Mildred, purtroppo, non ci era stata concessa l’autorizzazione e la natura ha fatto il suo corso.

Martina è nata il 13 luglio del 2005 e alla sua nascita ci siamo subito resi conto che Mildred, sua madre, non si prendeva cura di lei. A sua volta anche Mildred non era stata allevata dalla madre e questo purtroppo ha condizionato per sempre il suo comportamento. Con grande dispiacere ci siamo visti costretti a separare Martina dalla madre e ad occuparcene direttamente, dedicandole tanto tempo, cure e moltissima pazienza.

Una volta cresciuta e dopo un periodo di necessaria osservazione condotta a turno da tre nostre volontarie/studentesse di Scienze Naturali, abbiamo potuto inserirla nella struttura dedicata ai piccoli primati nell’area che ospita Filippo, il più giovane dei 3 maschi presenti.

Da quando Filippo è venuto a mancare, Martina ha iniziato a socializzare con la sua vicina di casa, Lola.

Pongo e Lola

Pongo e Lola sono due giovani esemplari di Bertuccia.

Entrambi sono stati acquistati, appena nati, durante un viaggio in Marocco e sono stati importati illegalmente da due famiglie italiane, per essere tenuti in casa come animali da compagnia.

A seguito di un controllo, Pongo e Lola sono stati sequestrati dal Corpo Forestale dello Stato e sono stati affidati al Centro rispettivamente nel settembre e nel novembre 2013.

Al loro arrivo entrambi erano molto stressati e portavano i segni di una gestione totalmente inadeguata alle esigenze di un macaco di poche settimane. Ricordiamo infatti che le cure parentali nel primo periodo di vita sono fondamentali per la crescita del piccolo ma anche per il corretto sviluppo dei comportamenti sociali.

Dopo il necessario periodo di isolamento sanitario e dopo aver effettuato le analisi di controllo per valutare il loro stato di salute, abbiamo finalmente fatto incontrare Pongo e Lola. Il loro legame con l’uomo ha fatto si che questo primo incontro abbia richiesto molta pazienza e attenzione.

Fortunatamente la vita tra le mura domestiche non è durata così a lungo da condizionare irrimediabilmente il loro comportamento, infatti, dopo un breve periodo, con nostra grande soddisfazione, le due piccole bertucce hanno finalmente mostrato meno interesse verso i volontari e hanno iniziato a socializzare maggiormente tra di loro.

Ottenuto questo primo importante risultato, l’obiettivo successivo è stato quello di riuscire ad integrare Pongo e Lola con una delle tre coppie di Bertucce adulte presenti.

Dopo una prima fase di osservazione per valutare quale delle coppie fosse la più indicata per accettare i due piccoli, è stata costruita una struttura di accoglienza adiacente a quella di George e Mildred e di Bertino e Camilla affinché Pongo e Lola potessero interagire tutto il giorno con queste due coppie.

Tutti noi abbiamo inizialmente immaginato che potessero essere George e Mildred ad accoglierli con maggiore interesse e invece, con nostra grande sorpresa è stato proprio lo scontroso Bertino a mostrare un’incredibile dolcezza e attenzione verso i due piccoli.

E così, dopo un lungo e delicato periodo di adattamento durato circa 5 mesi, Pongo e Lola, il 19 ottobre 2014 sono stati inseriti con successo insieme a Bertino e Camilla con i quali si sono subito perfettamente integrati.

Da quando i loro “genitori adottivi” non ci sono più, si sono un po’ spezzati gli equilibri e Lola ha iniziato a mostrare grande interesse per Martina.

Maya

Nel mese di luglio 2016 il Corpo Forestale dello Stato ci ha affidato Maya, un esemplare adulto di Bertuccia sequestrata dai Carabinieri nel sud Italia per detenzione illecita e maltrattamento.

Da anni Maya viveva costretta in una pettorina, legata ad una catena in un deposito per camion; grazie alla segnalazione della Lega Nazionale per la Difesa del Cane e all’impegno dell’On. Paolo Bernini, finalmente il destino di questa bertuccia ha avuto una svolta.

Maya era in condizioni fisiche e psicologiche critiche: la bertuccia, come tutti i primati, è un animale sociale pertanto vivere una vita in solitudine senza la possibilità di interagire con i suoi conspecifici è un maltrattamento molto grave che purtroppo ha quasi sempre serie e permanenti conseguenze sul comportamento.

Maya al suo arrivo era molto magra e disidratata, mostrava marcati comportamenti stereotipati, una malformazione alla mano destra, nonché una dermatite su tutta la schiena e i primi accertamenti effettuati dai medici veterinari del nostro Centro hanno mostrato anche un’epatopatia cronica.

Al Centro Maya ha trascorso in isolamento sanitario il tempo utile ad effettuare tutti i controlli necessari e ad impostare alcune terapie di supporto, successivamente è stata trasferita nell’area di accoglienza dei piccoli primati dove ha avuto a disposizione un ampio spazio adiacente alle altre bertucce ospitate al Centro; in questo nuovo spazio, Maya ha finalmente avuto la possibilità di correre, arrampicarsi e di iniziare ad interagire con i suoi conspecifici.

Guarda il video sul sequestro di Maya e sul suo arrivo al Centro!

Ed è proprio con uno di loro che Maya è stata inserita dopo l’adeguato periodo di adattamento.

Per otto anni Maya ha convissuto serenamente con George, un esemplare maschio giunto al Centro nel marzo del 2001 e che, purtroppo, nel marzo 2024 è venuto a mancare.

Nel marzo 2024 purtroppo Maya è rimasta sola. Ora l’impegno del Centro sarà di creare nuovi equilibri con le altre bertucce ospitate.

Un ringraziamento speciale a Popcult Docs e Andrea Dalpian grazie ai quali abbiamo la possibilità di raccontare le storie del Centro attraverso le loro bellissime immagini e infine, ma non per importanza, Riccardo Nanni e Cristiano Alberghini di 7_floor per le musiche uniche che accompagnano il nostro lavoro e i nostri ricordi!

 

 

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