La storia di Lucio

Il procione Lucio è stato affidato al Centro il 1° novembre 2019 a seguito di un sequestro da parte dei Carabinieri Forestali di Milano ad un privato cittadino che lo deteneva illegalmente. 

La storia di questo giovane procione inizia nel mese di gennaio dello stesso anno, in un paese dell’est dove è stato trovato solo, quando aveva poche settimane di vita. Poiché in quello stato è legale detenere questa specie, chi lo ha trovato, ha deciso di occuparsene, crescendolo come un animale domestico. Dopo alcuni mesi però, il “proprietario” si è trasferito in Italia e ha portato il procione con sé nel suo appartamento a Milano.

Dopo numerose segnalazioni di cittadini che lo vedevano passeggiare al guinzaglio, i Carabinieri sono intervenuti procedendo, dopo le opportune verifiche, con il sequestro dell’animale.

Ricordiamo che Il procione rientra nella lista dei cosiddetti “animali pericolosi”.
Nel 1996 con l’entrata in vigore del Decreto del Ministero dell’Ambiente, l’Italia ha fatto un importante passo avanti nella tutela della biodiversità; il decreto elenca tutte le specie che possono costituire un pericolo non solo per l’incolumità, ma anche per la salute pubblica e per le quali ne proibisce il commercio e la detenzione. Il procione può essere vettore di gravi malattie infettive che colpiscono gli animali – sia selvatici sia domestici – e l’uomo: rabbia, leptospirosi, echinococcosi, bailisascariasi (infezione del sistema nervoso centrale dovuta ad un parassita), toxoplasmosi, salmonellosi e altre.
Introdotto in Europa come animale da compagnia e animale da pelliccia, si è poi diffuso in natura per effetto di rilasci volontari o di fughe dalla cattività.
Proprio per questo motivo il procione rientra tra le specie aliene invasive, la cui introduzione e diffusione causa impatti negativi alla biodiversità e all’ecosistema; con il D.Leg. 230 del 15/12/’17 l’Italia ha recepito il regolamento UE n. 1143/2014 che infatti ne vieta e regola la commercializzazione, l’introduzione sul territorio nazionale, il rilascio in natura ma anche la detenzione.

Lucio non aveva ancora un anno di vita e prima del suo arrivo al Centro non sapeva di essere un procione; durante le prime notti dormiva in un ricovero tutto suo, con il suo peluche… ma molto presto ha iniziato a mostrare la volontà di dormire insieme agli altri procioni che l’hanno accolto da subito con grande curiosità. 

La velocità e relativa facilità con cui è avvenuto l’inserimento di questo giovane procione dimostra ancora una volta quanto sia importante per gli animali selvatici, anche se nati in cattività e abituati all’uomo, una gestione nel pieno rispetto della loro natura e quindi delle loro abitudini e dei loro comportamenti specie-specifici, che chiaramente non possono essere pienamente rispettati in ambiente domestico; l’affetto umano non può sostituire quello che solo la relazione tra simili può garantire.

Umanizzare gli animali selvatici spesso non ci fa vedere che i nostri desideri quasi mai coincidono con i loro. Lucio ha riscoperto la sua identità di procione e vederlo sereno, giocoso e con la possibilità di esprimere i propri comportamenti naturali e sociali è stato per noi un importante traguardo.

Lucio ha avuto la possibilità di scoprire l’acqua, per la quale ha mostrato sin da subito una grande passione! Durante le prime giornate insieme agli altri, Lucio trascorreva molte ore nella vasca a loro disposizione dove giocava e “lavava con accuratezza” oggetti e cibo, comportamento tipico della specie.

GUARDA IL VIDEO DELLE PRIME DUE SETTIMANE DI LUCIO AL CENTRO MONTE ADONE

E’ nota inoltre la grande abilità ad arrampicarsi dei procioni, istinto che si è subito risvegliato anche in Lucio, nonostante l’iniziale impaccio. Dal momento del suo arrivo è stato seguito costantemente da tutti noi e accompagnato gradualmente nei delicati momenti del suo adattamento al nuovo spazio e ai nuovi compagni.

Lucio conosceva solo le persone, pertanto il traguardo più grande è stato poterlo osservare alla scoperta della sua natura e della relazione con i suoi simili.

Nel pieno rispetto del loro benessere, da sempre infatti il nostro obiettivo principale è permettere agli animali di scoprire la loro natura e, per specie sociali come il procione, favorire quindi la relazione con individui conspecifici.

Lucio è un procione molto vivace, attivo e curioso e ancora oggi  convive e si relazione molto serenamente con gli altri 12 procioni con i quali condivide l’ampia struttura a loro dedicata, dotata di numerosi arricchimenti ambientali tra i quali un’ampia vasca di acqua corrente. 

GUARDA IL VIDEO DOPO UN MESE DI LUCIO AL CENTRO MONTE ADONE

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