Cico, Piero, Baby, Bamby, Jimmy e Lulù sono sei scimpanzé che il Centro ha accolto il 30 ottobre 1997 a seguito di sequestro da parte del Corpo Forestale dello Stato in applicazione alla Legge 150 del 7/2/92 e succ. modif. che recepisce la Convenzione di Washington, detta CITES, riguardante il commercio di specie minacciate d’estinzione; lo scimpanzé è infatti incluso nell’Appendice I della suddetta Convenzione (regime di massima protezione).
Oltre ad essere stati importati e detenuti illegalmente, questi scimpanzé sono stati detenuti per anni in condizioni terribili, costretti a vivere in gabbie di 1 x 1 X 1.20 mt., all’interno di una struttura fatiscente montata su un autocarro al seguito di un noto circo italiano.
La motivazione che ha indotto il Centro ad accettare di ospitarli, nonostante la mancanza di una struttura già pronta (che, tra enormi difficoltà, è comunque stata realizzata), va ricondotta alle finalità stesse che caratterizzano il Centro e al fatto che nessun’altra struttura prima se ne era voluta far carico. Ricordiamo l’estrema difficoltà di collocazione in Italia e all’estero di esemplari sequestrati e confiscati dalle Autorità competenti, dovuta all’esiguo numero di idonei centri per l’affidamento di specie esotiche.
Nel marzo 2001 un altro scimpanzé è stato accolto dal Centro: Dany, una femmina proveniente da uno zoo del Sud Italia dove viveva in solitudine dopo essere stata sfruttata per anni in un circo.
Il 3 maggio 2001 il Centro ha avuto il grande onore di ospitare la famosa primatologa Jane Goodall che ha vissuto per più di trent’anni in Africa studiando il comportamento degli scimpanzé nel loro ambiente naturale. Con nostra immensa emozione, al suo arrivo al Centro, la Dr.ssa Jane ha subito voluto incontrare gli scimpanzé nostri ospiti e si è intrattenuta a lungo con ognuno di loro, ricambiando i versi di saluto tipici della specie.
Si è inoltre tenuta una conferenza stampa durante la quale sono stati illustrati i progetti del Jane Goodall Institute e sono state evidenziate le problematiche che stanno portando all’estinzione questi magnifici primati, nostri stretti parenti dal punto di vista evoluzionistico e genetico.
Nel mese di luglio 2002 è stata ultimata l’area esterna, dove gli scimpanzé possono trascorrere le loro giornate all’aria aperta; questa struttura, alta più di 5 mt., è dotata di numerosi arricchimenti ambientali (corde, tronchi, piattaforme, ecc…) e ha consentito loro di recuperare gradualmente ma totalmente la capacità di correre e arrampicarsi e quindi anche quel tono muscolare che sul camion del circo avevano perduto.
Nel mese di settembre 2002 è arrivato Oliver, un piccolo scimpanzé di circa tre anni sequestrato ad un circo. A questa età i piccoli di scimpanzé hanno un costante bisogno di attenzioni, non sopportano stare soli e vanno quindi seguiti costantemente durante tutta la giornata. Come per i piccoli umani, anche gli scimpanzé hanno bisogno di una figura materna che si prenda cura di loro, li faccia sentire al sicuro, si occupi della loro alimentazione e pulizia, li tenga lontano dai pericoli e insegni loro a vivere in un gruppo, di sorelle maggiori che sostituiscano ogni tanto la mamma nelle incombenze quotidiane, di amici con cui giocare, fare la lotta, andare in cerca di avventure. I volontari del Centro si sono quindi calati nei diversi ruoli per dare a Oliver un equilibrio psicologico fondamentale per il suo benessere e per il suo inserimento in un gruppo di consimili avvenuto con successo nel settembre 2003.
Pepé, Caterina, Pina e Lucy sono quattro scimpanzé provenienti dallo zoo di Napoli accolti al Centro nel maggio 2004 dopo le ben note e tristi vicende che hanno visto protagonista la struttura partenopea.
All’inizio del luglio 2006 è stato raggiunto un altro importante traguardo: dopo mesi di osservazioni comportamentali, sono stati creati due soli gruppi, costituiti da sei esemplari ognuno. Un grande risultato se si pensa alle singole storie, ai differenti tempi di arrivo al Centro e alle differenze di età, di sesso e di carattere.
La prossima fase del Progetto Scimpanzé ha l’ambizione di riuscire a realizzare un’ulteriore area esterna, contigua alla struttura già esistente, in cui i nostri amici potranno creare nuovi gruppi sociali e condurre la propria esistenza in cattività nel migliore dei modi.
La realizzazione pratica del progetto richiede costi molto elevati e le difficoltà da affrontare sono tante: contiamo più che mai sulla collaborazione di tutti!
Il Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica – Monte Adone ha sviluppato negli anni un lavoro sistematico per restituire agli scimpanzé suoi ospiti il benessere psico-fisico del quale sono stati privati a seguito dei maltrattamenti subiti prima del loro arrivo.
I progetti di studio e ricerca, iniziati nel 2000 con la collaborazione di diversi istituti universitari, mirano ad un costante miglioramento delle condizioni di vita in cattività degli scimpanzé e necessitano di un lavoro continuativo nel corso degli anni che porti all’acquisizione di dati ed informazioni sempre più dettagliate sul loro benessere.
Progetti di arricchimento ambientale e comportamentale, realizzazione di tesi di laurea e tirocini, raccolta dati e organizzazione di mostre e convegni sono tutti strumenti che contiamo possano incrementare la conoscenza di questi straordinari primati, così simili a noi, portavoce di una specie pericolosamente minacciata proprio da chi avrebbe il dovere di proteggerla.
Sostieni anche tu il PROGETTO SCIMPANZE’ adottando a distanza uno degli scimpanzé di Monte Adone!
Con un piccolo contributo parteciperai alla realizzazione di un grande sogno.
La specie
Recenti studi di sequenziamento del DNA nucleare hanno dimostrato che uomo e Scimpanzé differiscono meno del 2% nel loro patrimonio genetico e che quindi lo Scimpanzé è il nostro parente più prossimo tra le grandi scimmie antropomorfe.
Un maschio adulto di Scimpanzé ha un peso variabile tra i 50 e i 60 Kg ed un’altezza di 85-130 cm, mentre il peso di una femmina adulta è di 40-50 Kg e la sua altezza è di 75-110 cm. Presenta prevalentemente una locomozione quadrupede sulle nocche e sia il pollice che l’alluce sono opponibili. La visione è stereoscopica con riconoscimento dei colori, del tutto simile a quella umana.
Uno Scimpanzé ha una vita media di 45 anni in natura, mentre in cattività può raggiungere 60 anni.
In entrambi i sessi la pubertà è raggiunta a 7-8 anni d’età e le femmine hanno solitamente il primo figlio tra i 14 e i 15 anni. La gestazione dura 230-240 giorni e il piccolo raggiunge la totale indipendenza di locomozione a 3-4 anni, età in cui avviene anche lo svezzamento. Il figlio resta comunque al fianco della madre fino alla pubertà e mantiene con essa stretti legami per tutta la vita.
Gli Scimpanzé sono onnivori, ma la loro dieta è costituita per l’80% da frutti e foglie e per il 20% da altri tipi di vegetali, quali semi, corteccia, germogli e fiori. Si nutrono anche di carne e le prede più frequenti sono piccoli primati (es. giovani babbuini e colobi). Si possono cibare d’insetti quali formiche e termiti.
Gli Scimpanzé sono animali altamente sociali che costituiscono gruppi (comunità) normalmente composti da 15-30 individui. All’interno del gruppo è presente un maschio dominante (maschio alfa) la cui leadership può durare anche alcuni mesi.
Le alleanze tra maschi sono fondamentali per mantenere il ruolo dominante all’interno del gruppo, nonché per un rivale che voglia tentare di spodestare il maschio alfa.
Le femmine sono solitamente sottomesse a tutti i maschi adulti e anche tra di esse si instaura una gerarchia di dominanza; il grado sociale della madre ha un ruolo fondamentale per l’inserimento del figlio nel gruppo, infatti più la madre è di alto rango, più il piccolo avrà possibilità a sua volta di raggiungere una posizione dominante.
Negli Scimpanzé è presente un linguaggio articolato, composto da vocalizzazioni, mimica facciale e movimenti del corpo, che permette una vasta comunicazione tra gli individui.
Tipici richiami (pant-hoots) vengono emessi nel momento in cui viene avvistata un fonte di cibo; la loro intensità e il loro ritmo variano in relazione alla tipologia del cibo trovato. Gli stessi possono precedere il cosiddetto display, esibizione dimostrativa ed intimidatoria, mentre bassi grugniti (pant-grunts) vengono emessi in segno di sottomissione.
Un individuo impaurito può emettere urla acutissime con la bocca aperta, i denti scoperti e gli occhi socchiusi. Caratteristica è anche le faccia da gioco con la bocca aperta e i canini coperti del labbro superiore.
Attualmente gli Scimpanzé in natura sono circa 150.000-200.000 e vivono in Africa centro-occidentale a nord del fiume Zaire. Si stima che all’inizio del XX secolo fossero presenti quasi due milioni di esemplari.
Negli ultimi decenni l’azione antropica ha ridotto notevolmente le dimensioni del loro habitat naturale e soprattutto ne ha causato un’eccessiva frammentazione; sempre più spesso gli Scimpanzé sono quindi obbligati a muoversi in ambienti differenti dal loro habitat naturale.
Pur essendo inseriti in Allegato I della Convenzione di Washington vengono, inoltre, tutt’oggi cacciati e catturati dalle popolazioni locali per essere esportati. La cattura di un piccolo di Scimpanzé, l’oggetto più frequente di commercio, implica l’uccisione certa della madre e il più delle volte di numerosi membri del gruppo; dopo la cattura, inoltre, sopravviene spesso la morte dello stesso piccolo. Altra grave minaccia è rappresentata dal bushmeat, ovvero la caccia di Scimpanzé e gorilla a scopo alimentare, fenomeno tuttora in forte crescita.
La protezione della specie deve quindi passare necessariamente attraverso la protezione dell’habitat e specifici programmi di tutela.