La storia di Navarre

Lunedì 9 gennaio 2012, alle 13.30, è giunta al Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica di Monte Adone, una richiesta di intervento, da parte della Polizia Provinciale di Montorio (BO), per soccorrere un lupo ferito nel comune di Camugnano (BO).

L’intervento è stato effettuato in fattiva collaborazione con la Polizia Provinciale stessa nell’ambito di una solida storia di cooperazione. Immediatamente quattro operatori del Centro (Rudi Berti, Elisa Berti, Gaia Ferrara, Lara Vassena) insieme alla responsabile sanitaria, il medico veterinario, Dott.ssa Marzia Naldi, sono partiti verso la località della segnalazione con due mezzi e tutta l’attrezzatura necessaria (gabbia di contenimento, barella, ossigeno, fucile anestetico, kit primo soccorso, ecc..); nel frattempo è stato contattato anche il medico veterinario di Porretta Terme, il Dott. Alberto Tovoli che trovandosi vicino al luogo della segnalazione, si è immediatamente recato sul posto dove ha atteso l’arrivo degli operatori del Centro insieme alla Polizia Provinciale e al cittadino che ha segnalato l’animale.

Percorsi oltre 60 km sulle nostre colline, i mezzi del Centro sono giunti sul posto: il lupo, un maschio adulto, si trovava nelle gelide acque del fiume Limentra, in prossimità della riva. L’animale evidentemente sotto shock e in stato di grave denutrizione, dopo aver guadato più volte il fiume, era chiaramente assiderato e mostrava una paresi degli arti posteriori.

Dopo un’attenta analisi della situazione e valutati, insieme ai veterinari, i rischi connessi alle condizioni dell’animale, Rudi Berti, Direttore del Centro, ha sedato il lupo utilizzando il fucile narcotizzante. Dopo essere stato colpito alla spalla, unica parte del corpo fuori dall’acqua, oltre alla testa, il lupo ha iniziato a nuotare portandosi al centro del fiume, proprio dove la corrente era più forte. Le operatrici del Centro, senza mai perdere di vista l’animale, hanno iniziato a correre lungo l’accidentato argine del fiume, pronte ad intervenire per recuperare il lupo che, con l’effetto del sedativo, stava progressivamente perdendo conoscenza.

Trovato il varco per accedere al fiume, Elisa Berti, seguita dalle volontarie, si è gettata in acqua riuscendo ad afferrarlo; nonostante le notevoli difficoltà dovute alla corrente e al fondo estremamente scivoloso, le tre operatrici del Centro sono riuscite a portare il lupo a riva.

Non appena messo in sicurezza l’animale, i veterinari e gli operatori del Centro si sono subito resi conto che le sue condizioni erano estremamente critiche, hanno accertato, infatti, chel’animale era in arresto cardio-respiratorio. Senza indugiare il Dott. Tovoli ed Elisa Berti hanno iniziato il massaggio cardiaco e la respirazione “bocca–bocca”; trascorsi diversi minuti dall’inizio della rianimazione, davanti all’incredulità e alla commozione di tutti, il lupo ha ripreso la regolare attività cardiaca e respiratoria. Caricato sulla barella è stato quindi tenuto sotto ossigeno durante tutto il trasferimento.

Poiché il luogo del recupero distava circa un’ora di strada dal Centro, lo staff ha ritenuto opportuno chiedere al Sig. Maestrini, colui che ha segnalato l’animale alla Polizia Provinciale, di essere ospitato presso la sua proprietà per poter stabilizzare il lupo, asciugarlo e scaldarlo prima del viaggio.

Il Sig. Maestrini si è dimostrato molto gentile, premuroso e contento di collaborare, mettendo a disposizione di tutto lo staff un ambiente caldo dove il lupo è stato sistemato davanti al camino, insieme alle volontarie che si erano immerse nel fiume e alle quali ha fornito anche indumenti asciutti. Trascorse alcune ore, il lupo, che era tenuto costantemente in flebo, seppur ancora in stato di ipotermia, ha ripreso lentamente conoscenza e insieme a lui tutti hanno riacquistato il sorriso.

Le prime giornate sono state cruciali per le condizioni dell’animale e si è reso necessario tenerlo in terapia intensiva monitorandolo giorno e notte. Sono state fatte molte indagini diagnostiche e di laboratorio che hanno immediatamente evidenziato diverse problematiche.
L’animale al momento del suo arrivo al Centro era vigile e abbastanza reattivo, ma in un estremo stato di dimagrimento, disidratazione e mostrava una paraparesi agli arti posteriori; presentava inoltre un’estesa e diffusa dermatite con ampie zone prive di pelo, probabilmente causata da una rogna.

Le analisi ematiche hanno evidenziato inizialmente un’infezione in corso e una evidente sofferenza epatica; le indagini radiografiche hanno mostrato la presenza di circa 35 pallini di piombo di 4mm distribuiti su tutto il corpo e non mostravano alcuna frattura ossea. L’animale è stato colpito, probabilmente parecchio tempo prima, da diversi colpi d’arma da fuoco che fortunatamente non hanno causato nessuna lesione importante.
Poiché dalle diverse indagini non era ancora chiara la causa della paresi alle zampe posteriori, si è deciso di fare ulteriori accertamenti.

Con l’autorizzazione delle autorità competenti, il giorno 12 gennaio lo staff del Centro, accompagnato dal medico veterinario Dott. Giulio Masiello, ha trasferito con la propria ambulanza il lupo presso l’Ospedale Veterinario San Michele di Tavazzano con Villavesco (LO) dove il Dott. Offer Zeira, il neurologo che da anni collabora con il Centro, ha ritenuto opportuno sottoporlo ad una risonanza magnetica e diversi altri esami.

Il Dott. Zeira e tutto il suo efficientissimo staff, come sempre si sono dedicati a questo incredibile animale con professionalità e dedizione riuscendo a fare una precisa diagnosi della patologia del lupo. Dalla risonanza magnetica si è evidenziata, infatti, la presenza di una disco spondilite tra la 4° e la 5° vertebra toracica, ovvero una forma infiammatoria-infettiva che ha colpito il disco intervertebrale e i tessuti circostanti; questa ha determinato una compressione del midollo spinale che è la causa della paraparesi degli arti posteriori.

Il Dott. Zeira ha immediatamente impostato una terapia e l’animale è stato riportato al Centro. La patologia diagnosticata richiederà un tempo di degenza durante la quale sarà fondamentale il riposo dell’animale attenendosi ad un preciso protocollo terapeutico. In affiancamento a quest’ultimo, come prassi al Centro vengono utilizzate diverse terapie omeopatiche e omotossicologiche. E’ stata fatta anche un’attenta indagine cardiologica dalla Dott.ssa Christine Castellitto, nota cardiologa bolognese che da tempo collabora con il Centro. Per iniziare la delicata fase del recupero, l’animale verrà settimanalmente trattato dal Dott. Renato Magliulo con l’ozonoterapia e dalla Dott.ssa Donatella Zambelli con l’agopuntura.

Parallelamente alle cure è stato portato un campione di sangue al laboratorio di genetica dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) dove verranno eseguite tutte le indagini genetiche del caso. Le analisi ematiche effettuate dalla Dott.ssa Naldi e ripetute con frequenza per tenere monitorato le delicate condizioni dell’animale, hanno dimostrato un progressivo miglioramento di tutti i parametri.

Il pieno recupero del lupo Navarre ha richiesto un preciso programma di riabilitazione; dalla data del suo arrivo, la sua gestione ha richiesto un impegno costante 24 ore su 24.

Pur non perdendo la fierezza e la riservatezza che contraddistinguono la specie, Navarre ha accettato con pazienza di essere curato, dimostrando giorno dopo giorno una forte tempra e una crescente voglia di vivere.

Pur consapevoli della complessità della situazione e dei molti fattori che concorrevano alla buona riuscita di questo percorso, il nostro ambizioso obbiettivo, in collaborazione con le autorità competenti e con le figure scientifiche di riferimento, era di riportare Navarre in natura.

Guarda il video del recupero di Navarre … questo video ha fatto davvero il giro del mondo.

AGGIORNAMENTI

4 marzo 2012

Dopo quasi 2 mesi dal suo arrivo il lupo Navarre ha continuato il suo percorso di recupero e riabilitazione presso il Centro Monte Adone. Considerate le drammatiche condizioni al suo arrivo, tutto lo staff era soddisfatto degli evidenti progressi fatti.

Aveva recuperato oltre 5 kg di peso, stava guarendo dalla rogna e il pelo stava lentamente ricrescendo; le molteplici problematiche sanitarie (intestinali, cardiache, uro-genitali) erano inoltre quasi totalmente rientrate.

Vista la grave paresi degli arti posteriori e la grave pregressa atrofia muscolare, la soddisfazione più grande è stata vederlo camminare nuovamente, acquisendo sempre più forza; tuttavia Navarre non aveva ancora riacquistato totale padronanza e sicurezza nei movimenti, condizione necessaria per ritenere completo il suo recupero e consentire quindi il suo rilascio in natura in condizioni ottimali, tali da permettergli di provvedere a sé stesso.

Dal punto di vista comportamentale Navarre aveva ripreso gli atteggiamenti elusivi tipici della sua specie dimostrando un progressivo recupero anche in questo senso.

Guarda il video sui miglioramenti di Navarre

11 maggio 2012: CIAO NAVARRE …

Il 25 aprile il lupo Navarre è stato trasferito nel nuovo recinto di riabilitazione realizzato dal Centro appositamente per lui. Le sue condizioni erano in costante miglioramento tanto è vero che il progetto del suo rilascio era ormai sempre di più il “sogno realizzabile” di tutti noi.

Purtroppo pochi giorni dopo Navarre ha avuto un improvviso stato di malessere. Il suo costante monitoraggio ci ha permesso di riscontrare immediatamente quanto stava accadendo, pertanto Navarre è stato subito ricoverato in una struttura del Centro dove due veterinari dello staff lo hanno tempestivamente soccorso.

Nonostante l’assistenza e i trattamenti, in pochissime ore le condizioni di Navarre si sono ulteriormente e rapidamente aggravate: a nulla sono valse le terapie intensive e la lunga rianimazione cardio-polmonare; purtroppo Navarre non ce l’ha fatta.

Tutti noi del Centro che lo abbiamo soccorso, curato, amato, rispettato, tutti noi che gli abbiamo preparato a tempo di record il nuovo recinto, tutti noi che abbiamo “spiato” con orgoglio attraverso le telecamere i suoi miglioramenti, il suo ritrovato comportamento schivo ed elusivo… proprio noi non siamo riusciti a capacitarci per questo evento tanto amaro quanto inatteso che ha spezzato il sogno, ormai condiviso da migliaia di persone, di vederlo nuovamente libero.

Luglio 2012

Dopo due mesi dall’improvvisa morte di Navarre; gli esiti degli esami autoptici hanno in realtà confermato condizioni fisiche molto buone e un decesso sopraggiunto per ragioni iperacute legate ad un’improvvisa e inattesa trombo embolia.

Crediamo non vi siano parole per descrivere quello che noi volontari di Monte Adone proviamo ogni volta che un animale non ce la fa, soprattutto dopo esserci tanto prodigati per il suo recupero, per le sue cure e per la sua riabilitazione. Questa è la realtà dei centri di recupero, ogni giorno si ha a che fare con la vita e con la morte, spesso causata proprio dall’uomo… ma per un animale che non ce la fa, sappiamo che ce n’è invece uno pronto a tornare libero ed è quando questo accade che comprendiamo come tutte le esperienze accumulate siano davvero utili e preziose e tutto il nostro impegno acquisisce un senso importante.

Ora non ci resta che trarre da questa incredibile esperienza gli insegnamenti che questo stupendo animale ci ha dato, a noi e a tutti coloro che con la sua storia si sono emozionati.

Continueremo a portare avanti il “Progetto Lupo” certi più che mai che questa specie meriti di essere tutelata, conosciuta e rispettata, forti di quanto abbiamo avuto il privilegio di imparare fino ad oggi e consapevoli di quanto ancora abbiamo da imparare su questi splendidi animali… e anche per questo grati a Navarre.

Video: “Ciao Navarre!”

Attraverso un video abbiamo condiviso la gioia del suo recupero e attraverso un video crediamo sia giusto ricordare Navarre nel momento più bello di questo difficile percorso insieme, condividendo gioia e dolore della sua storia con tutti coloro che lo hanno, con noi, sognato libero per sempre.

 

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